dicevano che il sabato doveva essere dopo tanta pioggia finalmente una giornata di sole
la domenica possibilmente alternata tra pioggia e sole,gia' avevo chiamato il giornale
locale,l'Advance,per l'avviso pubblicitario che sarebbe stato uno tra le decine di eventi
simili per quel fine di settimana per i tanti appassionati di questo tipo di passatempo
tessuto nella vita del folklore americano, con una buona probabilita' di successo di svendita
per almeno una parte di una moltitudine di articoli accumulati attraverso gli anni e in ordine
conservati in scatoloni marcati e sovrapposti una sopra l'altra nel basement.
Garage sale durante cui rivedi vecchi amici,ne fai dei nuovi,trascorri giorni all'aria aperta
in un esercizio salutare in un ambiente ancora senza zanzare che immancalbinmente arriveranno tra
qualche mese,creando degli spazi in casa promettendo a te stesso e a tua moglie che non li riempirai
sperando di mantenere la promessa e alla fine anche di trovare in tasca qualche dollaro in piu.
Mi trovavo quindi in cantina anzi seminterrato per delle piccole finestre per la circolazione
dell'aria,a rovistare negli scatoloni per scegliere gli articoli da vendere quando vidi che sopra
altre scatole che arrivavano quasi fino al soffitto c'era qualcosa di bianco scolorito,
incuriosito mi avvicinai e lo presi, era un vecchio lenzuolo dentro cui era avvolto qualcosaltro,
posai il lenzuolo sopra il tappeto nel pavimento e lo aprii,improvvisamente mi ritorna tutto in mente,
e' la Madonna di mio Nonno,la Madonna del Rosario che aveva appesa sopra il bancone nella piccola
officina che aveva nel basement della sua casa alla diciottesima strada tra la quarta e la quinta avenue
di Brooklyn dove lui si rifugiava periodicamente come
tanti altri specialmente nei periodi invernali per svolgere diversi lavoretti necessari per la casa.
In quei tempi,erano gli anni 50,vedevo quella madonna quando scendevo nel basement quando mi trovavo
a visitare mio Nonno ma non mi passava mai per la testa domandargli delle origini,da dove proveniva quel
quadro, e cosi passarono gli anni.
Mio Nonno mori' nel 1982 falciato da un pirata della strada, che anche se non numerosi come oggi gia'
erano pericolosi,inspiegabilmente permessi di moltiplicarsi come fossero cibo per la selvaggia belva
del sistema economico del paese.
Nella casa di mio Nonno resto' mio zio che raramente scendeva nel basement,la sotto per
lavare i panni presso la lavatrice e asciugatrice ci pensava la donna di servizio,quando necessario per
lavori di mantenimento per il sistema di riscaldamento ambientale o altro scendevano gli operai e pensavano
tutto loro e cosi' passarono altri anni, quasi 20 e muore anche mio zio,problemi di cuore,lo portano in
emergenza dove lo lasciano per diverse ore,sei o sette senza cure durante il quale lo colpisce un altro
attacco ancora piu forte,mi chiamano al lavoro,scappo da manhattan e corro al Lutheran hospital di Brooklyn
mio zio lo trovo ancora in vita, lo chiamo, apre gli occhi e cerca di parlarmi ma non puo', e' intubato
e stanco chiude gli occhi ritornando a dormire.durante la notte mi arriva la chiamata, se solo gli avrebbero
prestato subito le cure.
Dopo la morte di mio zio, la casa mio Padre decide di venderla,in quella casa ce' stato piu di mezzo secolo di
storia Milazzese,era il centro di riunione di tanti nuovi Americani vittime della sanguinosa guerra
fascista,vittime della mancanza di lavoro del dopoguerra forzati ad emigrare da Milazzo in cerca di miglior
vita verso l'America.
Nei primi tempi prima di ambientarsi furono tempi duri anche a Brooklyn subito dopo diventati tempi
bellissimi con tanti bellissimi ricordi,ogni fine settimana ci riunivamo in tanti ad affrontare e risolvere
i tanti nuovi possibili problemi della nuova vita Americana.
La casa aveva tre piani piu il basement,nel giardino una baracchetta costruita bene per gli attrezzi usati per
il giardinaggio di mio nonno dove non mancavano gli alberi di fico e di pesche e di ogni tipo di ortaggi specialmente
di pomodori,dall'altro lato della baracca una bella pergola sotto cui gli abbodanti grappoli di uva di ogni estate
si trascorrevano indimenticabili serate giocando giochi di carte nostrani,scopa, briscola e massa chiamata allora
"briscola imbrogliona",giocate con carte originali siciliane, almeno fino al domani o al dopodomani quando dovevi
affrontare la realta' del lavoro,
non sapevi se ti trovavi a Brooklyn o in qualche tuo angolo preferito di Milazzo.
la domenica mattina era qualcosa di speciale,ci riunivamo tutti attorno alla radio a onde corte per seguire tutto
il calcio minuto per minuto in diretta,giocavamo alla 'sisola' al totocalcio sperando ognuno di fare un 13 che forse
ci avrebbe consentito di ritornare e rimanere a Milazzo, ricordo che una volta feci un 13 e dovetti aspettare tre
giorni sognando di avere spaccato la banca, invece quando arrivo' la notizia avevo vinto solo 220 mila lire,con
quella notizia sfumo' il sogno di ritornare a Milazzo.
in seguito alla decisione di mio Padre di vendere la casa affrontai il lavoro necessario prima di metterla in
vendita, lavoro di cui mi aiuto' non poco mio Padre ormai quasi ottantenne,prendemmo solo qualche piccola cosa io e lui
tutto il resto donato o messo fuori gratuitamente per chi voleva prenderselo.
arrivato al basement trovai il peso di 50 lebbre di cui mio Nonno alcune volte mostrava di alzarlo attaccato ad una
corda con i denti(quelli che gli restavano) era di una costituzione forte mio Nonno,di buona salute,se non fosse stato
per quel vigliacco
di pirata della strada possibilmente avrebbe toccato i cento anni,quel peso di 50 libbre cel'ho ancora,mi serve ogni tanto
per ricordarmi di mio Nonno,della sua forza non solo fisica.
Arrivai anche alla Madonna,era gia separata in due parti quindi la piegai e l'avvolsi in un lenzuolo e la portai con me
a casa in Staten Island,era gia in cattive condizioni
ma promessi a me stesso che quando avuto il tempo disponibile avrei cercato di restaurarla,la posai sopra delle scatole nel
basement .
Di quella Madonna me ne dimenticai completamente per tanti avvenuti grossi problemi della vita,principalmente per morte di tanti cari
a Milazzo e in America.
Tre anni dopo mori' anche mio Padre,un ictus al cervello,sembrava riprendersi ma gli asini di dottori e infermieri in un ospedale
di Brooklyn di cui non mi interessa nemmeno ricordare il nome invece di nutrirlo nello stomaco gli depositarono il cibo nei
polmoni e mori quasi subito.in America ci sono dottori piu bravi al mondo ma anche ci sono asini e se hai la sfortuna di capitarli
sono guai,poi ancora mori' mia madre,avrebbe anche lei vissuto ai cento anni ma per una caduta e frattura del femore mori' lucida
a 92 anni,quest'anno e' morto anche mio fratello prematuramente per eccesso di fumare a soli 57 anni,nel frattempo morivano
a Milazzo tutti i miei zii e quindi durante tutto questo il ricordo della Madonna si era perso.
E cosi' arriviamo alla fine di maggio di quest'anno e il ritrovamento della Madonna e la promessa di restaurarla.
Ritrovandola pensai come procedere per restaurarla,non so se originariamente mio Nonno la porto con se negli anni 20 da Milazzo
oppure se la porto' mia nonna nel 1948,di sicuro so' che e' antica forse del 900 o anche prima,piu o meno di 80x120 ct, di materiale
cartaceo incollata su tela non so se dalle origini o restaurata,un processo cominciato ad essere usato attorno al 1850,gia' vecchia
negli anni 50, ancora di piu negli anni 80 e ancora nel 2001 e oggi,nella stampa si legge chiaramente ROSARIO,mio Nonno negli anni 20
abitava in via Ventimiglia ma sapevo che ancora prima veniva dal Borgo dove tutti sono naturalmente devoti della Madonna del Rosario.
Esaminandola attentamente ancora nel lenzuolo disteso a terra si vedeva che la stampa era in pessime condizioni.spezzata in due pendolante
dalla vecchia tela, circa 5 centimetri tutt'attorno ai bordi ormai polverizzati,numerosi pezzi e pezzettini distaccati e continuando a
distaccarsi e polverizzarsi con ogni tocco, mi son messo quasi le mani ai capelli,ma con enorme e incessante pazienza incollai tutti i pezzettini
individuati che potei trovare ,tutti i vuoti restanti li ho dipinti imitando i colori originali al meglio possibile ,incollai la vecchia tela a una nuova tela ,aggiungendo poi qualcosa del
mio,le scenette ai lati dentro gli archi e i fiori nella base, infine stabilendo tutto sotto una passata di vernice opaca trasparente e
protettiva.
dopo quasi un mese di lavoro perche lento e non professionista so' che avrei potuto fare meglio ma per me
va bene anche cosi', la Madonna del Rosario di Brooklyn di mio Nonno vive e vivra' ancora per molti anni in Staten Island.
( la foto e' obliqua per eliminare al meglio le riflessioni del vetro della cornice)
Salvatore Cento
Staten Island NY
Agosto 28,2015