Parliamo del dipinto, sono una coppia di pescatori di Vaccarella,potrebbero essere amici o compagni di lavoro,fratelli,cugini o zio e nipote ma probabilmente sono padre e figlio perche un tempo questo mestiere, che piu' di mestiere si trattava di amore per il mare, veniva passato da padre in figlio o figli senza eccezione o quasi, amore per il mare che ha appassionato anche me, e continua anche se mi fu' proibito di andare a pescare con mio nonno e zii materni presso cui sono cresciuto nella indimenticabile Via Scopari di Milazzo degli anni 40 e 50.
questo Padre e questo figlio il giorno prima sono andati a calare i "consi" con la esse o con la zeta che consistono usualmente in tre ,quattro o anche cinque "cattedde" o ceste contenenti un lungo filamento una volta se non sbaglio di "canapa" ora di un materiale sintetico ma piu forte e resistente, per ogni paio di metri un "brazzolo" con un amero, il conso puo essere lungo secondo come decide il pescatore,due,tre quattro o cinquecento ameri, in ogni amero ci va la "nisca" l'esca che attira il pesce che abboccando resta con l'amero in bocca fino all'indomani quando il pescatore lo tirera' su'.
padre e figlio sono andati a "isare" a tirare su i consi, in questo caso la pesca e' stata buona,hanno pescato un bel pescespada ma poco dopo aver pescato il pescespada si e' scatenato il ponente il nemico numero uno dei pescatori, hanno fatto a tempo giusto giusto ad issare una cattedda , le altre due hanno dovuto lasciarle per un altro giorno quando sperano di salvare almeno il conso perche per gli altri pesci ci sara' poco speranza, abboccati e inabili a muoversi saranno tutti o quasi tutti mangiati da altri pesci, ma in questi casi la vita e' piu importante dei pesci e il pescatore deve tagliare e senza perdere tempo deve cercare tornando a terra di salvarsi.
per questo padre e figlio lottano remando con tutte le loro forze contro il mare non curanti delle onde che ogni tanto li colpiscono anche in faccia. un gabbiano li segue, forse sa che arrivati a terra avra' qualcosa da mangiare anche lui.
Episodi di vita marinara che a Vaccarella da quando l'uomo ha imparato a pescare si sono ripetuti migliaia,forse centinaia di migliaia di volte, alcune delle quali finite anche in tragedia.
Sono, questi pescatori, Eroi, eroi senza medaglie, lo sono tuttoggi, ma quelli dei miei ricordi degli anni 40 e 50 erano veri eredi di Ulisse, che con simile coraggio sfidavano il mare,giorno e notte,estate e inverno, buon tempo e cattivo tempo,con due braccia,un paio di remi e un cuore grande quanto le loro piccole barche, per dare pane ai loro figli e pesci a tavola ai loro concittadini, per questo venivano anche ingiustamente trascurati, ricattati, maltrattati e perseguidati, quando invece erano di un inestimabile valore, storico, folkloristico umano e commerciale.
lo sono ancora ,non dimentichiamolo.